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Blaga Dimitrova vive tra il 1922 e il 2003. Poetessa, redattrice, traduttrice poliglotta, studia tra Leningrado e Mosca terminando gli studi con la discussione di una tesi su Vladimir Majakowshij, una delle figure più rappresentative tra i filoni politico – poetici.

La poesia di Blaga si riempie man mano di fatti quotidiani; di fatti che esplicitano attraverso i suoi scritti una rinnovata figura femminile che si dimostra audace e desiderante nei confronti del comune pensiero governante. Ben presto, produce anche testi forti di denuncia nei confronti dei regimi totalitari comunisti come «Il Volto» del 1981, che per i forti contenuti espressi, circolerà clandestinamente tra i lettori.

Nel 1991 decide di entrare in politica venendo con successo eletta. Ricoprirà la carica  di  Vicepresidente della Bulgaria a fianco di Zelju Zelev, primo presidente eletto democraticamente. Intraprende così una carriera politica che la porterà a dare inizio a importanti azioni umanitarie e sociali nella Bulgaria degli anni novanta.

Tuttavia, da donna intelligente e coraggiosa qual è, intuisce subito quali grossi impedimenti esistano per la  conquista della libertà all’interno del mondo politico e per questo, dopo soli due anni, abbandona ogni suo incarico istituzionale.

La sua è una voglia incontenibile di crescita dove ragione e sentimento si accavallano raggiungendosi e superandosi continuamente l’un l’altro.

La sua poesia vive e si riflette nella vita quotidiana; offre la doppia faccia dell’amore tra luci e ombre, ed esalta a piene mani una profondità d’animo più vicina alla coscienza spirituale che al mondo materiale d’una politica da rivedere.

Per poter ascoltare e visionare il video di una delle sue più belle poesie, basterà cliccare sul titolo che segue: «Perdita».

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