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parlavi
a pezzi della tua morte
abitavano il tuo corpo giallo:
l’ allampanato condominio
di misteri
dove lo sbruffone si diverte a suonare
i citofoni

rabbia esplosa al vento
continuava a girare a girare
a spazzarne via
i risvolti dall’ultima pelle che ancora li ricopriva
neanche fosse erba secca

restavano solo pezzi della
tua morte
scaglie di discorsi come cavalli
non sellati al galoppo

e quell’ inutile fame
di vita

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